Mantova, rotta di migrazioni. All’oggi in territorio mantovano sono circa 1200 le persone accolte nei Centri di Accoglienza Temporanea e all’interno del Progetto Sprar, il servizio “ordinario” di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, di cui Arci Mantova è partner. Solo recentemente il territorio mantovano, per motivi storici e geografici, ha sperimentato il fenomeno dell’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo, in particolare a seguito degli avvenimenti politici che hanno investito il Nord Africa nel 2011. Per favorire la conoscenza e stimolare un confronto su questo fenomeno, che ha reso Mantova un approdo diretto di migrazioni e di conseguenza ne sta trasformando il tessuto sociale ed economico, il progetto Sprar “Enea” dà il via ad una rassegna di incontri aperti alla cittadinanza, fra parole, musica e immagini. “Derive Forzate” è il titolo della rassegna, che vedrà inizio il 20 marzo alle 20.30 all’Arci Tom, con un approfondimento del “Modello Melilli”, il progetto pilota sul riconoscimento dei naufraghi.
In più di 40 paesi nel mondo le donne si stanno mobilitando per combattere le discriminazioni e la cultura del patriarcato, che alimentano la violenza maschile contro le donne nelle sue diverse forme. Anche in Italia, alla grande e partecipatissima manifestazione a Roma, il 26 e 27 novembre scorso, è seguita l’assemblea del 4 e 5 febbraio a Bologna, dove centinaia di donne da tutta Italia si sono ritrovate per confrontarsi su diversi temi: dall’applicazione della Convenzione di Istanbul alla situazione dei Centri Antiviolenza, dalle condizioni di lavoro alla salute delle donne, dalla situazione delle migranti all’educazione di genere. E allora l’8 marzo sarà SCIOPERO GLOBALE DELLE DONNE! Per questo invitiamo tutte e tutti a partecipare alle diverse iniziative che si terranno durante la giornata dell'8 Marzo: dalle 9 alle 12 avrà luogo la passeggiata “Se io non valgo, allora mi fermo” con partenza Piazza Martiri di Belfiore (Mantova) e, alle 18 si terrà un presidio informativo sotto i portici di Via Pescheria a Mantova.
E' un paese crudele quello che calpesta la dignità dell'essere umano. E lo fa due volte, la prima non riuscendo a garantire e tutelare la libertà dell'uomo o della donna di scegliere di andarsene con dignità, la seconda trasformando un percorso personale, di dolore e onestà, in un grande salotto televisivo. E' un paese crudele, quello che ha la tracotanza di entrare nella sfera più intima di una persona, di soppesarne le scelte sulla pubblica piazza, di esprimere sentenze sul senso vero della vita e su quanto sia valore in sé anche quando si riduce a vuoto simulacro. Di quanto essa possa esser fatta di sguardi ed emozioni o di tanti fotogrammi di dolore legati indissolubilmente, senza tregua. Un paese incapace di affrontare senza furori ideologici il grande tema dell'autodeterminazione, e di quanto essa sia fatta di libertà e dignità, ma anche di informazione e consapevolezza. E' una discussione complessa che rischia di essere inquinata in origine da interventi strumentali che confondono il suicidio assistito con le dichiarazioni anticipate di trattamento, la sedazione profonda con l'eutanasia, minando qualsiasi possibilità di raggiungere con progressive consapevolezze traguardi importanti.