Mantova Jazz, Festival Chiozzini
Edizione 2023
Mn jazz arriva nel 2023 alla sua quarantatreesima edizione in piena salute, proponendo al pubblico mantovano una ricognizione in quattro tempi sulle possibilità di un “mainstream” progressivo” in questi anni.
La capacità del jazz di rigenerarsi senza tradire le proprie radici è sempre stata sorprendente in tutto l’arco ormai secolare della sua crescita di importanza e delle sue inesauste evoluzioni linguistiche.
Trovandosi esattamente a metà tra attitudine conservatrice, o neo-classicista, e pulsione d’avanguardia, la grande corrente principale del jazz è quella che scorre ormai senza barriere geografiche o generazionali. Usa le avanguardie come sprone e il classicismo come richiamo alla bellezza delle proprie radici. Nel campo di questo vitale “mainstream” possono senz’altro rientrare il pianismo impressionante del giovanissimo Tigran Hamasyan, capace di evocare col proprio trio i sapori armeni della propria tradizione famigliare e la potenza ritmica di una grande band di rock progressivo. O lo stupefacente sax tenore di Chris Potter, che ci ricorda come questo strumento, da Dexter Gordon a John Coltrane, da Wayne Shorter a Michael Brecker, sia stato fondamentale nell’evoluzione dei codici linguistici del jazz moderno.
Nel mainstream contemporaneo si muove anche il poderoso e magistrale contrabbasso di Christian McBride, regista e perno di New Jawn, lo splendido quartetto che proietta nel presente e anche un po’ nel futuro la grande tradizione “hard bop” degli anni Sessanta. E c’è spazio anche per i tesori locali, col bravissimo bassista Marco Cocconi, tornato finalmente nelle vesti di leader dopo aver egregiamente sostenuto da sideman un numero considerevole di progetti eterogenei.
Mn Jazz, Festival Roberto Chiozzini, è frutto di una storica partnership tra ARCI Provinciale e Circolo del Jazz e porta a Mantova ininterrottamente dal 1981 il jazz più grande della scena statunitense ed europea, individuando ogni anno un tema complessivo che serva da stimolo, rivolto a spettatori, musicisti e studenti, per una riflessione sempre più consapevole sul valore assoluto che il jazz ha assunto come forma espressiva universale e straordinariamente ricca e vitale.